domenica 4 marzo 2012

Sillabario goloso - Grandi e Tettamanti





Quello del cibo è uno fra gli argomenti che non mancano mai nella letteratura. Addirittura, gli autori di questo libro, ritengono che non esista romanzo in cui, prima o poi, si mangi o si beva qualche cosa.
Laura Grandi e Stefano Tettamanti non sono nuovi a questo tipo di esperienza.
Hanno già pubblicato altri libri sul tema enogastronomico come “Il calendario goloso” (1999), “Nuovo calendario goloso” (2000) e “Atlante goloso” (2001).
Eccoli ora in libreria con il loro ultimo lavoro, il “Sillabario goloso”, con cui gli autori hanno voluto ricostruire un menù “letterario” che attraversa tutta la giornata. Partendo dall'acqua, “parte integrante del modo di parlare, e di nutrirsi, di tutte le genti del mondo”, passando dalle colazioni agli aperitivi, dagli antipasti ai pranzi, dagli spuntini alle cene.
Attraverso un ben congegnato itinerario del gusto è possibile conoscere e farsi un'idea delle varie personalità descritte nei vari capitoli, in quanto è oramai opinione comune il pensiero che già Ludwig Feuerbach aveva sostenuto in una sua famosa opera del 1862 dal titolo “Il mistero del sacrificio o L'uomo è ciò che mangia”. Questa implicita coincidenza tra essere e mangiare può sembrare alquanto bizzarra, ma è comunque vero, come sostiene il filosofo tedesco che, malgrado tutto, se siamo, è perché mangiamo. Persino Aristotele, nella Metafisica, ricorda che “la filosofia nasce quando l'uomo ha risolto i suoi bisogni primari” e tra questi, quello di mangiare.
E' molto divertente leggere di alcune curiose abitudini alimentari degli scrittori e degli stessi personaggi dei loro romanzi che, in alcuni casi, si sbizzarriscono tanto nell'arte culinaria quanto nelle loro opere. Una per tutte, per esempio, la stravagante e alquanto stramba prima colazione di Leopold Bloom, protagonista dell'Ulisse di Joyce che, giusto per iniziare al meglio la giornata, prevedeva rognoni di castrato alla griglia, ottimi per il piacere avventuroso di avvertire al palato un fine gusto di urina leggermente aromatica.
Virginia Woolf, invece, ebbe un rapporto conflittuale con il cibo, ma era consapevole di quanto fosse importante. In una delle sue tante lettere, scritte tra un romanzo e l'altro, precisa: “Non si può pensare bene, amare bene, dormire bene se non si è mangiato bene”. Tra curiosi aneddoti ed interessanti richiami storici, gli autori hanno voluto includere anche alcune ricette, per darci la possibilità di gustare realmente quello che abbiamo assaporato con il solo pensiero. Buona lettura, anzi, buon appetito.

Il Sillabario Goloso

Laura Grandi e Stefano Tettamanti

Editore Mondadori

pagine 310

Euro 18,00

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