Quello del cibo è uno fra gli
argomenti che non mancano mai nella letteratura. Addirittura, gli
autori di questo libro, ritengono che non esista romanzo in cui,
prima o poi, si mangi o si beva qualche cosa.
Laura Grandi e Stefano Tettamanti non
sono nuovi a questo tipo di esperienza.
Hanno già pubblicato altri libri sul
tema enogastronomico come “Il calendario goloso” (1999), “Nuovo
calendario goloso” (2000) e “Atlante goloso” (2001).
Eccoli ora in libreria con il loro
ultimo lavoro, il “Sillabario goloso”, con cui gli autori hanno
voluto ricostruire un menù “letterario” che attraversa tutta la
giornata. Partendo dall'acqua, “parte integrante del modo di
parlare, e di nutrirsi, di tutte le genti del mondo”, passando
dalle colazioni agli aperitivi, dagli antipasti ai pranzi, dagli
spuntini alle cene.
Attraverso un ben congegnato itinerario
del gusto è possibile conoscere e farsi un'idea delle varie
personalità descritte nei vari capitoli, in quanto è oramai
opinione comune il pensiero che già Ludwig Feuerbach aveva sostenuto
in una sua famosa opera del 1862 dal titolo “Il mistero del
sacrificio o L'uomo è ciò che mangia”. Questa implicita
coincidenza tra essere e mangiare può sembrare alquanto bizzarra, ma
è comunque vero, come sostiene il filosofo tedesco che, malgrado
tutto, se siamo, è perché mangiamo. Persino Aristotele, nella
Metafisica, ricorda che “la filosofia nasce quando l'uomo ha
risolto i suoi bisogni primari” e tra questi, quello di mangiare.
E' molto divertente leggere di alcune
curiose abitudini alimentari degli scrittori e degli stessi
personaggi dei loro romanzi che, in alcuni casi, si sbizzarriscono
tanto nell'arte culinaria quanto nelle loro opere. Una per tutte, per
esempio, la stravagante e alquanto stramba prima colazione di Leopold
Bloom, protagonista dell'Ulisse di Joyce che, giusto per iniziare al
meglio la giornata, prevedeva rognoni di castrato alla griglia,
ottimi per il piacere avventuroso di avvertire al palato un fine
gusto di urina leggermente aromatica.
Virginia Woolf, invece, ebbe un
rapporto conflittuale con il cibo, ma era consapevole di quanto fosse
importante. In una delle sue tante lettere, scritte tra un romanzo e
l'altro, precisa: “Non si può pensare bene, amare bene, dormire
bene se non si è mangiato bene”. Tra curiosi aneddoti ed
interessanti richiami storici, gli autori hanno voluto includere
anche alcune ricette, per darci la possibilità di gustare realmente
quello che abbiamo assaporato con il solo pensiero. Buona lettura,
anzi, buon appetito.
Il Sillabario Goloso
Laura Grandi e Stefano
Tettamanti
Editore Mondadori
pagine 310
Euro 18,00
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