V.S.
Naipaul è sempre stato considerato un autore controverso e
contraddittorio, noto per il suo carattere burbero e le sue aspre
polemiche, ma viene riconosciuto come uno tra i maggiori scrittori
viventi. Trinidadiano ma naturalizzato britannico, si laurea ad
Oxford nel 1950 iniziando un lungo viaggio attraverso il mondo per
soddisfare la propria sete di conoscenza verso le culture altrui. Da
allora i suoi scritti saranno sempre delle denunce contro
l'oppressione e contro la disfatta sociale e culturale portata a
termine dal percorso di una frettolosa decolonizzazione.
I
mimi, romanzo uscito nel 1967 ed ora ristampato da Adelphi con la
bellissima traduzione curata da Valeria Gattei, è proprio la storia
di questo sogno irrealizzato, il racconto-denuncia in cui risulta
chiaro come il rinnovamento sociale, l'indipendenza dei popoli
decolonizzati, siano rimasti progetti stravolti e mal riusciti.
Il
racconto narra la vicenda di Singh, giovane coloniale di origine
indiana che, alla fine della seconda guerra mondiale, lascia la
nativa isola caraibica Isabella, per andare a studiare a Londra,
dalla quale tornerà con una moglie bianca e molti sogni nel
cassetto. Divenuto imprenditore di successo, decide di entrare in
politica, proprio in un delicato momento per la sua nazione, avviata
verso l'indipendenza. Ma, mentre torna di nuovo a Londra per
richiedere sussidi finanziari ed aiuto politico alla ex potenza
coloniale, i suoi stessi compagni di partito ne approfitteranno per
escluderlo dal potere. Inizierà, così, una vita condannata
all'esilio dalla sua terra, in un albergo della periferia inglese,
dedicandosi alla stesura delle sue memorie e riflettendo soprattutto
sull'amaro destino cui il cittadino coloniale è votato: rassegnarsi
ad essere una
copia sfocata del colonizzatore.
La
sua disillusione e il suo fallimento personale diventano una chiara
metafora della disillusione e del fallimento dei suoi stessi
concittadini e dell'intera società post-coloniale.
Proprio
come un mimo, il colonizzato imita fino all'ultimo il colonizzatore,
identificandosi completamente nel suo ex padrone, ne conserva tutti i
lussi e i privilegi ma a farne le spese, questa volta, sarà
soltanto la propria gente.
Nel 2001 V.S Naipaul
ha ricevuto il Nobel per la letteratura con la seguente motivazione:
“..per aver unito una descrizione percettiva ad un esame accurato,
incorruttibile, costringendoci a vedere la presenza di storie
soppresse..”.
I Mimi
V.S. Naipaul
Editrice Adelphi
Pagine 324
euro 25,00
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